La sua storia è una storia diversa da tutte le altre, è una storia di un ragazzo che ha incontrato il suo destino: diventare un attore, ed esprimere le emozioni che ha dentro.
È stato tutto molto casuale: io ero in aula di grafica, arriva questo ragazzo che chiede se qualcuno è interessato a fare questo film però gli servivano ragazzi maggiorenni. Io in quel periodo ero minorenne e quindi ho pensato tra me e me “Vabbè neanche ci provo, non mi alzo!”. Nello stesso momento Tommaso mi guarda e mi chiede di fare un provino. Istintivamente mi sono alzato e l'ho fatto, senza ragionare o pensarci troppo: è stata una delle scelte migliori della mia vita."
Abbiamo cominciato a fare prove su prove, quasi tutti i giorni dopo scuola prendevo lo zaino e andavo agli studi della “Kino produzioni” per fare queste prove che duravano tutto il pomeriggio, dove Carlo mi forzava a tirare fuori il più possibile le mie emozioni ed imparare a giocarci.
Poi è venuto il momento in cui Carlo mi ha chiesto di tirare fuori le emozioni come la rabbia e la violenza. Non è stato facile trovare il modo migliore per farlo nella giusta misura.
Col passare dei giorni però, grazie anche a tutti i professionisti intorno a me (Carlo e Sandra su tutti), ho capito che è la telecamera a stare lì per me e non io a stare lì per la telecamera.
Per ora io non so ancora quale sarà la mia strada, comunque sì c'è stato un momento in cui qualcosa è scattato dentro di me perché ho preso confidenza un po' con tutti.
Oltretutto le prime settimane vedevo Carlo un po' preoccupato quindi ho riflettuto “ok, se Carlo è preoccupato mi devo mettere lì con la testa e capire che stanno tutti lì per lavorare, nessuno per giudicare, sicuramente se sbaglio qualcosa c'è Carlo che mi aiuta "guarda non è così, è così, quindi devo stare tranquillo”. In quel momento sono riuscito a dare il meglio di me senza più paure.
Allora fingermi padre di un bambino per farlo adottare a qualche parente, non lo so, se l'avrei mai fatto nella vita. So che molto che c’è in Ermanno c’è anche in me: molto del suo personaggio fa parte del mio carattere. Poi fortunatamente lavorandoci sono riuscito a cambiare alcuni lati particolari, però la maggior parte di quello che vedete nel personaggio è preso dal mio carattere, dalle mie emozioni che vivo tutti i giorni.
La prima volta che l'ho incontrata ero molto agitato e avevo paura di non essere in grado per paura di essere surclassato dalla sua bravura e dalla sua esperienza, quando invece poi ho incominciato con il mio inglese super masticato e maccheronico a condividere le mie ansie e le mie agitazioni, lei è stata bravissima a mettermi a mio agio e a farmi capire che non è la scuola o l'esperienza che fa l'attore ma è la persona in quel momento che fa l'attore e il personaggio.
Vero, siccome non avevo fatto niente di professionale prima di allora, tutto si è basato sul rapporto umano, lo stesso vale anche per la costruzione dei personaggi, ci doveva essere un rapporto umano tra me e il personaggio e tra il personaggio e gli altri personaggi.
Ho fatto con i ragazzi del centro sperimentale di cinematografia “Jador”, che ha vinto quest'anno a Venezia e poi ho fatto altri corti, uno recentemente con Giacomo Abruzzese a Taranto. È stato molto bello.
Studio bene il background e poi mi impersono nella situazione e provo sempre a mettere un po' di me stesso.
Per non perdermi troppo nel personaggio cerco sempre di lasciare una traccia di me chiedendomi: “come lo farei io?”.
Esattamente! Mi domando: “se io mi trovassi in questa situazione, avessi questo background e la pensassi in questo modo, che cosa farei io al posto del protagonista?”
E’un rapporto in evoluzione: aggiungo, suggerisco e magari tolgo costantemente.
Ho avuto l'occasione sull'ultimo set di lavorare con Vinicio Marchioni, l'ho visto e sono rimasto proprio bloccato! Però avevo anche lì le solite paranoie “oddio sarò in grado di farlo, c’è Vinicio, che faccio, mi presento o non mi presento?” Lui ha fatto una grande carriera nel teatro, nelle serie TV, nei film: un grande attore in tutto. Poi le sue battute di Romanzo Criminale, di Freddo, le so tutte.
Esattamente, è stato un bellissimo momento, anche se in un giorno e mezzo non abbiamo avuto molte occasioni di parlare, di conoscerci, però da quello che ho visto è una bravissima persona, sempre disponibile, un super professionista.
Tenace, impaziente e diciamo nervoso, ma non nervoso nel senso brutto del termine, che mi arrabbio subito, succede anche quello a volte però non solo quello, ma nel senso che subito mi irrigidisco e non mi blocco ma anzi il contrario, mi sento tutti i nervi che si contraggono!
Sicuramente mi piacerebbe proseguire nel mondo del cinema, ho iniziato e mi è piaciuto, alla fine mi sono divertito e continuo a divertirmi anche con gli altri ragazzi che come me hanno intrapreso questo percorso.
Per ora ha avuto di videoconferenze per dei progetti, ma non sono ancora sicuro che sarò io a portarli avanti, e poi un progetto personale: sto scrivendo musica e mi piacerebbe anche imparare a suonare il piano.